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Le motivazioni di Zeno XII


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Terminata la XII edizione del Premio Zeno, leggiamo le motivazioni dei giurati del concorso

09/02/2025 | 19:06

Pubblicate le motivazioni alle opere vincitrici della XII edizione del Premio Letterario Zeno:

SEZIONE ROMANZI EDITI
Mattia Grigolo, Gente alla buona
La provincia, la provincia, sempre la provincia. Sempre la stessa - e mai la stessa - è la protagonista principale del bel noir di Mattia Grigolo insieme alla nebbia. Il paese della bassa padana è il mondo dove tutto è immobile e tutto, all’improvviso, cambia: “Il loro mondo finisce lì, nei pochi metri quadrati dentro cui sono recintati loro, la cascina e il paese intero”. Perché il paese è, con una metafora azzeccata (e non è l’unica), “una stanza”. Il romanzo si sviluppa su due piani temporali che potrebbero, come invece accade, non essere precisati, e indicati semplicemente con un “prima” e un “dopo”. Le date nei paesi della bassa non servono, indicando il tempo comunque immobile e circoscritto del luogo, la ruota generazionale che gira, il vincolo ineludibile della terra ove si nasce e si resta; indicando gli anni trascorsi e il passaggio dei ragazzi all’età adulta, alla genitorialità, alle responsabilità. Sono cresciuti sì, ma ancora amici, uniti dal segreto mai confessato di una terribile memoria: due omicidi. Scrittura asciutta, essenziale, che ricorda l’effetto d’una vecchia pellicola graffiata dall’uso e dal tempo, sviluppata per pennellate nervose che sanno di nebbia. Tutto è intriso dalla nebbia, avviluppato dalla nebbia, che s’incarica di custodire i riti e i miti del paese ma, soprattutto, le ombre e le voragini che si agitano nelle persone, “gente che non sa cos’è essere felici perché non sanno cos’è il sole.” (PAOLO CASADIO)

SEZIONE ROMANZI INEDITI
Oana Rodica Alexandrescu, Del Generale Frittella
In questo romanzo spicca una facilità - e forse felicità - di narrare storie nel senso più puro del termine. Nelle sue pagine accadono infatti tante cose, passano tanti anni, appaiono e crescono tanti personaggi. E ciò avviene conservando sempre una direzione e una struttura generale. La lingua adoperata si concilia con il ritmo e il tenore delle vicende le quali (ulteriore punto a favore del romanzo) raccontano anche parte della storia e della cultura della Romania, un paese che è vicino all’Italia in molti sensi ma che è forse non così conosciuto. Interessante, infine, - anche se forse da calibrare con più attenzione - l’impianto metanarrativo del testo. (RENATO NICASSIO)

SEZIONE RACCONTI LUNGHI
Mariana Branca, SUUNS
SUUNS di Mariana Branca è un racconto di notevole impatto emotivo e profondità psicologica. L'autrice affronta tematiche quali la violenza, la dipendenza e il trauma, intrecciandole in una trama che si sviluppa con ritmo serrato e tensione crescente. La figura di Totore, protagonista tormentato e complesso, è delineata con una sensibilità che ne rende palpabile la sofferenza e la ricerca disperata di un'identità. Il percorso narrativo, che alterna ricordi dolorosi a visioni allucinatorie, si rivela un viaggio introspettivo intenso e coinvolgente. La scelta di ambientare il climax narrativo all'interno di un luna park, il "Sole Park", si rivela una trovata geniale. Questo luogo surreale diventa metafora potente del subconscio del protagonista, dove i traumi riaffiorano in tutta la loro crudezza e vengono affrontati in un confronto catartico. Mariana Branca padroneggia con maestria le risorse linguistiche, creando un'atmosfera densa e suggestiva che coinvolge il lettore a tal punto da fargli quasi provare in prima persona le sensazioni fisiche e psicologiche del protagonista, sia quando è sotto l’effetto delle droghe che mentre lotta contro i propri traumi e le proprie paure. (MARIA SCERRATO)

SEZIONE RACCONTI BREVI
Deborah Guarnieri, Sanguinamento
"Sanguinamento" è un racconto che cattura immediatamente il lettore con la sua idea creativa, profondamente originale: legare il viaggio della protagonista ai 28 giorni del ciclo mestruale. Questo filo conduttore, che intreccia la dimensione biologica con quella psicologica e narrativa, conferisce al testo un’identità unica e coerenza tematica. Il racconto sorprende non solo per la sua struttura e per la tematica originale, ma anche per il suo stile, che si muove con fluidità tra registri diversi e si arricchisce di inserti letterari e riferimenti culturali. La scrittura di Guarnieri si distingue per una prosa schietta, diretta e mai banale, che alterna immagini contemporanee di impatto a momenti più introspettivi e lirici. La narrazione, apparentemente frammentata, scorre in un flusso di coscienza che restituisce con autenticità e immediatezza le pulsioni, i conflitti e i desideri della protagonista. Le descrizioni delle emozioni e dei corpi sono crude ma poetiche, senza mai cadere nella retorica, e affrontano tematiche femminili con una sincerità che colpisce per coraggio e profondità. La forza del racconto risiede anche nella capacità di Guarnieri di combinare l’universale e il personale: il viaggio fisico, attraverso paesaggi esotici e intensi, diventa metafora di un viaggio interiore alla scoperta di sé, in cui la protagonista esplora il confine tra il piacere e la lotta contro le convenzioni e le aspettative sociali. Infine, la struttura narrativa, volutamente non lineare, riflette il disordine emotivo e l’instabilità del mondo interiore della protagonista, rendendo l’esperienza di lettura quasi ipnotica. "Sanguinamento" è un racconto che invita a riflettere su temi complessi come l'identità, la femminilità e il rapporto con il corpo, restando allo stesso tempo una lettura godibile e coinvolgente. È un racconto che ho amato e rileggerei più volte. (ELISA BELLERO)

POESIA
Valeria Cagnazzo, Il pesce lampada
Una poesia che nel dirsi si fa racconto, in cui l'animale comunica con l'anatomia malata di frammenti corporei dell'umano e del disumano. Animali che parlano con i corpi (che mangiano e sono mangiati) e con il corpo della parola, che depongono "uova dentro agli occhi", che fanno della guerra una beffa in cui "una morte è identica per tutti". Nell'incedere del testo e della narrazione, attraverso la ricorrenza di una figura paterna, la strage dopo l'assedio ci riporta a un reale remoto presentificato, intrecciato a frammenti di presente privati e collettivi. I versi si posano sulla pagina come incisioni, immagini disegnate a sangue, potenti ma composte, secche ma mai essiccate. (MARIASOLE ARIOT)

Tutte le motivazioni dei giurati alle opere finaliste saranno visibili cliccando sul seguente link: https://progettozeno.it/edizione/2024.

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