Angela Flori e il Premio Zeno
Ho partecipato alla settima edizione e ho vinto con un racconto che ho antologizzato nella raccolta Equilibri Precari, pubblicata dalla casa editrice Seme Bianco di Roma, alla fine del 2018.
Il racconto in questione, La vita mette fretta, la vita invece è l'acqua ferma di un lago, ha un titolo a cui ho pensato molto, come del resto ho pensato alla tematica del racconto e a come volessi raccomtarla. È una narrazione particolare, perché avevo immaginato di parlare di disamore, di amore rubato. Lamore non c'entra niente nonostante io lo nomini nel titolo, non c'entra in una prospettiva usuale... ho scelto di raccontarlo secondo la prospettiva del protagonista, una prospettiva estraniante che racconta delle continue violenze a cui ha assistito in giovinezza e che continua a perpetuare in età adulta.
La vittoria presso il Premio Letterario Zeno è stata molto gradita, così come la serata conclusiva tenutasi a Salerno, città meravigliosa.
Dal 2020 ho cominciato a collaborare con il premio in qualità di giurata e il consiglio principale che mi sento di dare agli autori che parteciperanno al concorso è di leggere molto, per nutrire l'immaginazione, insieme ad una accurata progettazione di ciò che si vuole scrivere. La progettazione è essenziale, sebbene sia altrettanto essenziale liberare l'estro in ogni fase di scrittura. Progettare è importante per sapere dove si vuole arrivare, ma anche sentire le pieghe del racconto, come la narrazione si sta spostando, per poterla assecondare quando ci rendiamo conto che è necessario farlo. Trovo che una buona scrittura sia quella che rende ricca la nostra vita e che possa raccontare una parte di noi ai lettori, il lettore ideale è colui al quale immaginiamo di rivolegerci e presente in ogni fase della scrittura, da quella dell'elaborazione a quella della realizzazione.
Faccio i miei auguri agli autori che parteciperanno al concorso e che questi possano essere una conferma così come lo sono stati per me.